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Come Connetterci con Israele (Parte 3)

Writer's picture: Ariel BlumenthalAriel Blumenthal


Nelle parti I e II abbiamo esaminato la definizione biblica di Israele (Popolo, Nazione, Residuo) e alcuni modi in cui i cristiani si sono connessi con Israele nella nostra generazione. Abbiamo scoperto che, secondo Romani 11 ed Efesini 2 e 3, questa relazione tra giudeo e gentile, Israele e le nazioni, porta con sé la promessa di portare alla pienezza il piano di Dio per la rinascita, la restaurazione e la seconda venuta di Yeshua. Nella seconda parte abbiamo anche esaminato alcuni modi di connettersi che sono buoni, ma che mancano della pienezza. Come possiamo raggiungere questa pienezza? Che aspetto può avere nella nostra generazione?


In primo luogo, se cerchiamo una piena connessione, un "innesto" completo, allora questo dovrebbe naturalmente avvenire con un "Israele" che soddisfi tutti e tre i parametri biblici. Fortunatamente, nella nostra generazione possiamo trovare un gruppo di ebrei di questo tipo: il residuo ebraico messianico, che è ebreo (Popolo), israeliano (Nazione) e il residuo nato di nuovo, sigillato dallo Spirito Santo, all'interno di Israele. Secondo Paolo in Romani 11, è questo gruppo di ebrei che porta nel corpo e nello spirito l’intero anticipo delle alleanze e delle promesse di Dio a Israele. (11:1-15)


Corda a Tre Capi


In Efesini, Paolo descrive il mistero della riconciliazione e dell'unità di giudei e gentili, insieme nel Messia, come "un solo uomo nuovo", dichiarando che questo "mistero di Cristo" non era stato reso noto alle precedenti generazioni di profeti come invece si stava rivelando ai suoi tempi. (2:14-16; 3:1-6) Possiamo dire qualcosa di simile dei nostri giorni, in cui vediamo tre cose che mettono a fuoco questo mistero ancora più chiaramente di quanto non fosse nel I secolo:


1) Un residuo di cristiani credenti in quasi tutte le tribù, lingue e nazioni della terra;

2) Una nazione ebraica ristabilita e indipendente (con Gerusalemme come capitale!), dopo quasi 2000 anni di esilio; e

3) La restaurazione di un residuo di credenti in Gesù nella nazione di Israele.


Le Scritture promettono che quando la chiesa tra le nazioni vedrà sé stessa nel giusto, "innestata" riguardo al residuo di Israele; e quando il rimanente di Israele vedrà che siamo, insieme al residuo di ogni nazione, "coeredi, un solo corpo e partecipi delle stesse alleanze/promesse", allora saremo sistemati insieme per la pienezza della fine dei tempi, la rinascita, la restaurazione e la Seconda Venuta. (Rm 11,11-15; Ef 3,6) Siamo pronti? Sta già accadendo, nei seguenti modi:


1. Insegnamento: abbiamo bisogno di una rivelazione su queste cose, che viene dalla Parola e dallo Spirito Santo. Dobbiamo ascoltare l'avvertimento di Paolo e cercare di non essere "ignoranti" rispetto a questo mistero! (Rm 11,25)


2. Relazione: stiamo assistendo a una crescente comunione tra i leader del residuo messianico di Israele e i leader delle chiese di tutto il mondo. L'"Uomo Nuovo" non significa che ogni singolo credente ebreo e gentile avrà una relazione significativa l'uno con l'altro: l'enorme numero di cristiani in tutto il mondo e il piccolo numero di ebrei messianici lo rende semplicemente impossibile. È qui che il ruolo della leadership nel Corpo di Cristo diventa fondamentale: quando i leader, che rappresentano le comunità di credenti, si riuniscono nella preghiera, nella fiducia e nella relazione, allora si può realizzare una chiesa globale dell’Uomo Nuovo.


3. Cooperazione: con la crescita delle relazioni, stiamo assistendo a una collaborazione nelle conferenze di preghiera e di culto, nelle attività di sensibilizzazione e nei media, etc.


4. Governo: Quest'ultimo aspetto richiede un intero articolo a sé stante, ma crediamo che in questi giorni il Signore stia restaurando una pienezza di ordine apostolico e profetico e di governo spirituale per il Suo popolo. La pienezza di questa restaurazione dipende dal giusto allineamento con la pienezza dell'Uomo Nuovo che ristabilisce le relazioni tra Israele e le nazioni in Cristo.



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